venerdì, marzo 03, 2006

Chi ha rubato Promiseland.it?

All'inizio sembrava soltanto una piccola scocciatura. Un semplice problema burocratico, per adempiere il quale sarebbero potuti bastare soltanto pochi minuti.

Si poteva fare.

Il dominio Promiseland.it era stato registrato a suo tempo da Sauro Martella, attraverso il nome della sua ditta individuale. Ditta che circa un anno fa ha cessato di esistere, senza che però ne fosse stata comunicata la chiusura all'authority preposta, che in Italia è l'Istituto di Informatica e Telematica del CNR, "Registro del cc TLD .IT", detto semplicemente NIC. Sauro Martella però continuava ad essere l'intestatario del dominio, che nel frattempo era passato ad indicare anche un'associazione (anch'essa con il nome "Promiseland.it") che aveva il compito di svolgere sul territorio le stesse attività che fino ad ora erano state fatte solo attraverso il web. Associazione di cui peraltro Sauro Martella è presidente.

Un errore nostro, dunque, niente da eccepire.

A questo punto, si sarebbe trattato di correggere il dato sbagliato, per continuare nella nostra quotidiana battaglia per una informazione etica, così come da anni migliaia di frequentatori sono abituati a conoscere ed apprezzare. Attività che - è bene ricordarlo - si basa sul lavoro volontario di oltre venti persone circa, tra staff tecnico, redazione e moderazione dei forum tematici.

Ma non avevamo fatto i conti con un regolamento che definire folle, farraginoso e anche un po' demenziale, è il minimo, il quale in pochi giorni avrebbe contribuito a creare un piccolo disastro.
Intendiamoci, non saranno certo questi piccoli o grandi contrattempi che ci potranno far passare la voglia di lottare per una informazione libera e nonviolenta, dedicata alla liberazione di uomini ed altri animali dallo sfruttamento, dato che siamo ancora tutti qui, con la stessa disponibilità e voglia di prima pronti a riorganizzarci in maniera ancora più attiva.

Ma torniamo alla nostra storia.

Alla contestazione iniziale, Sauro Martella provvedeva immediatamente ad avvisare che si trattava sempre della stessa persona, e che bastava aggiornare il dato sbagliato, per così dire "in corsa", senza alcuna interruzione. Questa sarebbe stata la soluzione che qualsiasi persona dotata di buon senso avrebbe potuto accettare. Ma non l'implacabile e irresponsabile regolamento del NIC italiano.

Il dominio andava immediatamente disattivato, e reso disponibile a chiunque. Chiusura immediata del sito internet e obbligo di compiere la procedura ordinaria di nuova richiesta, come se fossimo stati utenti qualsiasi, privati di qualsiasi diritto acquisito da anni di lavoro, tempo e denaro speso.

C'è da dire che per fare questo genere di richieste al NIC si possono utilizzare soltanto due strade: o la posta ordinaria (chissà con quale garanzia di successo) oppure un più moderno (!) fax, al quale inviare la richiesta. Convinti della supremazia tecnologica di quest'ultimo, e scartata l'ipotesi di inviare una mail (il NIC non ne vuole sapere... eppure si occupano di informatica e telematica!), subito si provvedeva ad inviare la richiesta per la nuova registrazione del dominio, con tutti i dati corretti.

Nel fare questo, noi che da anni abbiamo la proprietà del dominio, noi che per un cavillo burocratico ne eravamo stati esclusi solo da poche ore, noi che siamo membri di un'associazione che si chiama nello stesso identico modo, avevamo uguali chances di successo nella registrazione come qualsiasi altro individuo sul pianeta. E tutti, beninteso, avevamo a disposizione lo stesso numero di fax costantemente ed implacabilmente occupato ed a cui cadeva continuamente la linea le rarissime volte in cui si riusciva ad avviare una trasmissione.

Il fax. Ecco il moderno strumento che, complice il Regolamento, non ne ha voluto sapere di noi. Nonostante le nostre ricevute di invio regolare, le poche volte che siamo riusciti a trasmettere il documento, ci veniva comunicato che non si leggeva una riga, che un dato era poco comprensibile, che il foglio era sparito e non ne avevano traccia, e via discorrendo. Tutto in rapida successione? Noooo! Bisognava aspettare circa 24 ore per sapere se c'era stato un piccolo difetto di trasmissione, e che occorreva ripetere tutta la procedura. E nel frattempo, chiunque, in giro per il mondo, si può impossessare di un dominio, che è frutto del lavoro di molte persone, lavoro basato completamente sul volontariato, per utilizzarlo per scopi commerciali di quart'ordine, utilizzandone l'enorme numero di visite giornaliere, con un'abile mossa da "spammatori" e per finalità apertamente vietate in Italia.

E così, tra una proposta di portare a mano la richiesta (il regolamento non lo prevede), o di parlare con qualcuno per spiegare bene la cosa (il regolamento non lo prevede), il tempo è trascorso, e quando all'ultimo abbiamo provato la via di un bel pacchettino postacelere... ecco che il dominio era perso.

Oggi è di proprietà di un anonimo signore austriaco, il quale non può aver alcun titolo per detenerlo e al quale abbiamo immediatamente contestato la cosa. Ma intanto è suo, e magari occorrerà una costosa battaglia legale per poterlo riavere. E chi sosterrà le spese di un'eventuale battaglia legale per difendere i diritti di un'associazione priva di fondi e che si basa sul lavoro di volontari?

E poco importa, se una voce libera dell'informazione, per qualche giorno è stata condannata a tacere e per molti altri sarà obbligata a tentare di continuare il proprio volo con le ali spezzate. Qualcuno si assumerà mai la responsabilità del danno causato da un regolamento sbagliato e contrario ad ogni logica?

Una cosa è certa: in attesa di riuscire ad ottenere di nuovo il legittimo utilizzo del nostro dominio Promiseland.it, continueremo il nostro lavoro e la nostra voce, sul web, non scomparirà mai. Adesso siamo qui: http://promiselandlab.blogspot.com/

16 commenti:

Anonimo ha detto...

perchè non optare per un .org?
magari temporaneamente...
vi abbraccio tutti!

Anonimo ha detto...

mi mancateeeeeeeeeeeeeeee!!!! in bocca al lupo per la nuova battaglia ragazzi!!!dai che ce la fate!!

Anonimo ha detto...

come non detto, risultano registrati il .org, .net, .info; rimarrebbe il .eu se proprio...

BioContessa ha detto...

Ciao Barbara3, il dominio legittimo di Promiseland è sempre stato "Promiseland.it" e tornerà ad essere "promiseland.it"... qualsiasi altra scappatoia sarebbe inaccettabile. Non ci piegheremo a subire un furto di quella che per noi è un'identità forte e radicata. Utilizzeremo qualsiasi mezzo per riottenere ciò che è nostro e che è stato costruito in anni di sacrifici anche economici.

Anonimo ha detto...

Tornate presto,ho bisogno di voi!

Anonimo ha detto...

lo so, lo capisco... però nel frattempo poteva essere un ripiego. My 2 cents ;)

Anonimo ha detto...

ecco cos'era successo...spero si risolva tutto!forza e coraggio...
che regolamenti intelligenti °_°

Anonimo ha detto...

Stefania..non c'entra il commercialista...non è certo compito del commercialista pensare a domini che fra l'altro non dovrebbero essere nemmeno intestati all'azienda (vista la natura di promiseland).
Io penso che al max possiate sperare che questo austriaco vi rivenda il dominio...dal momento che esso è stato lasciato libero chiunque poteva acquistarlo. anche se l'associazione ha quel nome (ma se vai sul .org trovi il sito di una chiesa!), promiseland non è un marchio registrato ed universalmente riconoscibile (tipo che so..cocacola, ferrari ecc) quindi il dominio non è per forza dell'associazione.
dovevate fare le cose prima della scadenza del dominio..magari qualcuno non si scarcava il costo per qualche mese..ma così è andata peggio, non trovate?
Oppure denunciate il Nic..ma dimostrate che è colpa loro...ho registrato almeno 15 domini it dall'inizio dell'anno per miei clienti..ed il fax è sempre partito nell'arco (al massimo!) di 10 minuti.

Anonimo ha detto...

Ma a Beppe Grillo l'avete raccontato?

Sono sicuro che dal suo BLOG vi darà sicuramente una mano per denunciare questa follia della burocrazia nostrana.

Coraggio e Buon lavoro, Nello

Anonimo ha detto...

Bastava rinnovare il dominio in tempo e il problemino si evitava...
Lezioncina per la prossima volta.
Sara' tutta colpa di Berlusconi travestito da giocatore d'azzardo austriaco

Anonimo ha detto...

Non capisco tutto questo fervore contro il Registro dei domini .IT, e il contemporaneo sottolineare il carattere della Vostra associazione.
Avete compiuto un errore, il Registro ha effettuato una procedura prevista dalle regole.
Basta con l'italico sbuffare ogni qual volta viene applicato un regolamento, pretendendo di "aggiornare il dato sbagliato" "in corsa"...

Anonimo ha detto...

Non so, capisco che Promiseland è Promiseland, nel cuore e nel PC, ma non ne farei una questione di principio. In fondo è stato solo applicato un regolamento, forse un po' pedestre, ma tale era! Non ci si può lamentare di questo, è molto peggio chi pensa di poter vivere fuori da ogni regola - anche se non è questo, ovviamente, il nostro caso.

Penso che la missione informatrice del sito fosse nobile e preziosa, infinitamente più importante della bagarre per la proprietà del dominio. Il suo valore intrinseco va ben oltre il suo nome!

Non mi sento di rinunciare alle informazioni di Promiseland solo per una ripicca. Quel sito non era più, perdonatemi, solo dei redattori, ma era di tutti coloro che lo avevano come punto di riferimento.
Non dev'essere una vostra velleità renderlo di nuovo attivo e visibile, bensì un vostro dovere. Quel tipo di informazione è NECESSARIA.

Registrate un nuovo dominio.

Scusate la lungaggine, di solito sul forum sono più sintetica.

Vs aff.ma lettrice

Anonimo ha detto...

a me e' successa una cosa simile.. un nuovo cliente che se doveva trasferire da me, e' andato un po lungo con i tempi (serviva un documento per un cambio di nome di riferimento... la sua societa' aveva cambiato il rap. legale), e ha sforato di un giorno rispetto alla scadenza del dominio. Risultato? corse per riregistrarlo, fax della LAR rifiutato perche' un notissimo provider (quello con il nome di una isola) mi manda la LAR gia' compilata modello 2004 invece del 2005 (e io, mea culpa, non noto subito la differenza e quindi non la rifaccio di mio pugno), nuovo fax con la LAR riscritta col modello 2005.... risultato? tra i miei due fax si e' infilato un altro cliente presso un altro mantainer, che ora ha "in registrazione" il dominio. Vi sembra giusto, che il mio cliente che ha il dominio da 4 anni, ora se lo veda rubare perche'per 1 giorno ha sforato, e perche' una LAR e' stata rifiutata perche' modello vecchio? non poteva esserci un diritto di prelazione o almeno una sorta di "prenotazione" dato che il fax della lar era con tutti i dati corretti ma modello "vecchio"???
Ma queste cose sicuramente succedono solo in italia

e adesso devo raccontarlo al mio cliente....

Anonimo ha detto...

siete proprio dei coglioni, tra ingegneri ed "esperti" non fate un utente medio.

I soliti animalisti del cazzo...

Anonimo ha detto...

Definire il regolamento del NIC come "folle, farraginoso e anche un po' demenziale" mi sembra offensivo, e volto solo a coprire l'ignoranza (intesa come non conoscenza) del regolamento stesso e l'errore fatto dall'intestatario del dominio.
Il regolamento e' frutto del lavoro poliennale di affinamento dei vari gruppi di lavoro che si sono succeduti nel tempo, gruppi di lavoro composti dai migliori esperti di internet in Italia; quelle persone, per intederci, che con il loro lavoro permettono oggi a chi ha registato il dominio senza conoscere il regolamento (cosa che invece ha dichiarato al momento della registrazione sottoscrivendo la lettera di assunzione di responsabilita') di usere termini offensivi proprio su quell'internet implementata e fatta funzionare in Italia da quelle persone che hanno fatto un regolamento definito "folle e demenziale".
L'articolo poi denota una macroscopica non-conoscenza delle leggi italiane. Che Sauro Martella sia contemporaneamente titolare della sua ditta individuale e presidente di una associazione non significa affatto che il dominio potesse rimanere intestato cosi' come era. Sarebbe come dire che siccome Berlusconi e' presidente del Consiglio e presidente del Milan, essendo la stessa persona fisica alla fine del mandato avrà il diritto di utilizzare i domini della presidenza del Consiglio per metterci il sito del Milan. Tanto, è la stessa persona fisica che lo ha registrato...
In realta' il regolamento del NIC e' fatto proprio per garantire gli utenti; sempre che gli utenti poi lo seguano....
Nel caso di specie, sarebbe stata sufficiente una cessione del dominio dalla persona fisica all'associazione, come previsto dall'art. 10 del regolamento.
Certo, è molto comodo coprire i propri errori accusando ed offendendo gli altri.....

Anonimo ha detto...

perchè non vi registrate con .tk?
è gratuito e date una mano alla isola di Tokelau tagliate furo idal mondo.

by nonmipiaceilcirco